Om Sri Ram Jay Ram Jay Jay Ram
Caro aspirante yogi,
saluti e prostrazioni!
I seguenti consigli sono pervenutici un po' dall'Akasha Indiana (dall'elemento etere, nel senso che fondamentalmente sono regole in voga in ogni tempio dall'Hymalaya a Sri Lanka), ma soprattutto ci sono state inculcate dalla grande misericordia degli Swamy Sri Ramanda e Herakandhi Baba.
Questo e' l'articolo subito successivo al precedente intitolato: "che cosa e' un pooja"
Il suo scopo è fornire le indicazioni che ci permettono con facilita' e sicurezza di rispettare al meglio un gioioso evento, molto molto puro.
- Lavarsi :
Prima di meditare o di fare pooja, sarebbe meglio fare una doccia.
Se non e' possibile, ci si dovrebbe lavare la faccia, le mani, e i denti.
L'idea di base e' che non e' possibile praticare pulizia interiore, senza quella esteriore. - Vestirsi:
Vestiti comodi, possibilmente bianchi e puliti sono indicati per lo stesso motivo di cui sopra.
Se la meditazione o il Pooja diventano abituali, e' preferibile tenere da parte dei vestiti che si usano solo a quello scopo.
E' come essere vestiti adeguatamente ad una riunione importante, ma lo stile e' libero.
La dedizione lo rende adeguato. - Appena arrivati, inchinarsi
Naturalmente non e' obbligatorio, ma e' ritenuto la forma di saluto piu' adeguata.
Inchinandoci ricordiamo a noi stessi che uno dei motivi per cui vogliamo fare pooja e' che vogliamo diventare piu' umili.
Sivananda dice che solo i giganti possono inchinarsi.
Solo i nani spirituali sbraitano e si agitano per alzarsi fastidiosamente sulle teste dei vicini.
Per insegnare il Dharma, Buddha accettava qualsiasi offerta di cibo gli venisse fatta, Krishna faceva da carrettiere al suo devoto Arjuna, e il Signore Gesù lavava i piedi dei suoi discepoli!
Se venite a fare pooja con l'idea di adorare la forma Universale dell'Amato Cosmico, oppure una forma particolare, oppure Lui senza forma, ma vi vergognate di inchinarvi davanti a Lui fatelo mentalmente appena entrate.
Rimanete un attimo sulla porta e mentalmente prendetevi il piacere di prostrarvi completamente e senza riserve alla Sua misericordia.
Se invece avete preso un po' di confidenza potete inchinarvi all'ingresso della sala di meditazione oppure andare proprio davanti all'immagine e magari accendere un incenso .
Adesso avete salutato il Padrone di Casa! - Seva :
Per le serate di Bhajan il lavoro necessario e' poco, una mezz' oretta prima si spazza il pavimento, si controlla che tutto sia in ordine e si preparano i cuscini e il thè ecc..
Per Pooja piu' importanti il lavoro da fare a volte e' anche notevolmente consistente, e puo' richiedere che qualcuno decespugli, qualcun'altro spacchi la legna, qualcuno cucini quello che qualcun'altro e' andato a comprare ecc...
Questo lavoro disinteressato cioe' non è : lavoro - guadagno - pago - pretendo
ma : lavoro - non guadagno - offro - amo.
E' un non lavoro,ma e' indispensabile.
Ci ricorda che niente e' nostro, e mette alla prova il nostro egoismo, quando per esempio dobbiamo pulire i vetri di casa d'altri o i bagni.
Del resto e' essenziale: senza questi tanti piccoli lavori, il pooja non potrebbe accadere.
L'esercizio spirituale che rappresenta e' probabilmente il più potente dell'arsenale Yoga, tanto da rappresentare uno Yoga a sè, il Karmayoga o Yoga dell'Azione.
Se possiamo onestamente sperare di sviluppare un'attitudine di servizio spassionato verso tutti senza intralci di falsi pudori e soprattutto senza pigrizia, possiamo veramente aspirare allo Yoga cosi' come lo ha descritto Gesu': ama il prossimo tuo come te stesso, servi il povero, servi l'affamato, il malato, il debole.
I Pooja sono un'occasione d'oro per sviluppare l'attitudine a servire, perche' per quanto possa essere pesante il compito intrapreso il fine e' sotto gli occhi di tutti; eccelso.
Al di fuori del Pooja invece l'intelligenza (debole) dell'aspirante spirituale deve spesso fare i conti con insidiosi dubbi da aspirante inesperto; ma sarà veramente povero? perche' non si trova un lavoro? Sarà veramente malato? E' veramente sofferente o mi vuol solo far perdere tempo?
Il Karmayoga collegato al pooja e' un ottimo inizio, e in generale la motivazione e' nobile e facile da cogliere.
Quando intendi partecipare a un Pooja, e nel programma c' e' scritto "Seva", e sei nella disposizione di animo adatta, puoi comunicare la tua disponibilita' e ricevere un compito per la buona riuscita dell' evento.
Solitamente basta venire 1h prima dell'ora indicata. - Cantare (!):
I Bhajan sono canti devozionali, e non richiedono particolari doti canore.
Certo ci sforziamo di conservare una certa armonia!
Ma l'espressione e' liberissima e DEVE essere LIBERATORIA, per cui, insomma, darci dentro!
Spesso ci sono a disposizione dei cembalini o dei piattini.
Anche se non sai come usarli, ma hai un po' di senso del ritmo, vai senza paura.
O mi raccomando! Se poi senti che fai un disastro fermati un attimino! :) Ma datti una chanche , un pochino, ogni volta; svilupperai un buon senso del ritmo e porterai piu' brio ai Bhajan. Tu stesso ne godrai immensamente.
L'ultima cosa da dire e' che ai Bhajan cantare (nei limiti del possibile) non e' opzionale; propio come in un gruppo di persone che meditano una che canta e' fuori luogo, quando un gruppo di persone cantano chi medita altera la situazione. - Interagire :
Cara sorella, caro fratello, le prime volte che verrai ti sembrera' tutto strano e assisterai come a un treno inarrestabile di eventi.
Effettivamente ci sono fasi del pooja, che una volta lanciate non si possono arrestare fino a che non sono completate.
Ma per i Bhajan, che rappresentano la maggior parte dei nostri incontri, puoi sempre proporre le tue preferenze, oppure se sai suonare anche tu l'Harmonium o la chitarra puoi condurre per un po' tu! - Mestruazioni :
Generalmente durante il periodo delle mestruazioni si richiede di non partecipare all'offerta di fiori e altri elementi di adorazione durante la Yajna (fuoco sacro), l'Abhisheka (bagno sacro), l'Archana (offerta di fiori) e l'Arati (offerta di luce).
Possono comunque partecipare alla cerimonia e ai canti. - Offerte:
Generalmente e' abitudine portare qualche piccola offerta alla divinita' del posto in cui andiamo a fare pooja.
Per esempio all'AIA a Firenze c'e' 1 Devi (Madre Universale), 1 Dhanvantari , e foto di numerosi santi.
Proprio come faremmo con un amico in carne ed ossa, portare della frutta, o un dolce o degli incensi ecc... e' un gesto molto dolce che incoraggia la devozione.
Solitamente i doni vengono messi ai piedi delle Divinita', inchinandosi prima e dopo.
Inchinarsi non e' un gesto umiliante, dal punto di vista dell' aspirante spirituale.
Gesu' si e' inchinato fino a sprofondare , ma quale glorioso esempio!
Per i pooja in generale, ma soprattutto per quelli piu' grossi, e' consuetudine anche (se si può) lasciare qualche euro, sempre ai piedi delle divinita'.
Questi soldi verranno raccolti e utilizzati esclusivamente per i prossimi pooja, oppure se avanzano in donazini di beneficienza in progetti di beneficienza che verranno cmq puntualmente discussi.
Le offerte di qualunque tipo, si danno e si prendono con la mano destra, gli incensi si offrono con la destra, i fiori si gettano con la mano destra, la luce si offre con la mano destra, insomma, nel dubbio si fà tutto con la destra! - No Self Service
Quando passa qualcuno a distribuire le offerte, oppure quando c'e' un cibo in comune in un piatto e va' diviso, o quando ci sono articoli da togliere dal piatto del pooja è meglio aspettare di essere serviti e non prendere con le proprie mani/ posate dal piatto in comune. - Andare Via
Alcuni pooja possono durare anche molte ore.
E' molto semplice: vai via quando vuoi. Fai un inchino (Pranam) come hai fatto all'entrata.
Il Padrone di casa e' molto felice della tua visita e viene via con Te.
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